«Qui Welfare Desio», l’acccesso «facile»

Pubblicato il 19 dicembre 2018 • DesioCittà , Sociale

Presentato il Protocollo di adesione alla rete dei «Punti di accesso» ai servizi sociali e socio-sanitari del territorio. Roberto Corti: «Pubblico e privato sociale devono operare sempre più come un sistema integrato». Mercoledì 19 dicembre la firma.

Dai servizi di welfare più tradizionali a quelli più innovativi. E un impegno comune «perché il pubblico e il privato sociale possano operare sempre più come un sistema integrato». Spiega così il sindaco Roberto Corti l’obiettivo di «Qui Welfare Desio», il Protocollo di adesione alla rete dei «Punti di accesso» al welfare firmato questa mattina (mercoledì 19 dicembre) in Sala «Pertini».

Pubblico e privato al lavoro insieme. «Con questo protocollo, risultato del lavoro di un anno, prosegue l’impegno dell’Amministrazione – spiega il Sindaco - per avvicinarsi ai cittadini aiutandoli a orientarsi tra i tanti servizi messi a disposizione in città e a sfruttare al meglio l’ampia offerta del Comune di Desio e del Terzo settore. In questo continua e si rafforza la collaborazione tra pubblico e privato».

Un unico «punto d’accesso». L’impegno messo nero su bianco dal Comune di Desio, dall’ASST, dall’ATS, dai sindacati e dai soggetti non profit seduti al «Tavolo dei Punti di Accesso al Welfare» è innovativo nella sua semplicità: fare rete per fare di ogni sportello un unico «punto d’accesso» per i cittadini ai diversi servizi sociali e socio-sanitari presenti sul  territorio. 

Giù la «porta sociale». «I servizi di welfare disponibili sul territorio – ha affermato l’assessore ai Servizi alla persona e alla famiglia e presidente del Distretto Desio Monza l’Ambito Distrettuale di Monza e Lecco  Paola Buonvicinocostituiscono un’offerta molto ampia e strutturata. La sfida era di farla conoscere ai cittadini in maniera organica e nella sua interezza per favorire un accesso sempre più semplice e immediato. Con questo protocollo abbiamo voluto abbattere la “porta sociale”, come la definisce la sociologa Liliana Leone: cioè ridurre le barriere psicologiche, culturali e fisiche nell’accesso ai servizi dovute alla complessità dell’offerta, alla scarsità delle informazioni e alla mancanza di coordinamento tra le diverse agenzie e istituzioni. Il prossimo passo sarà mettere gli sportelli in grado di seguire la pratica dall’inizio alla fine. Dobbiamo far viaggiare la carta non i cittadini».

Sportelli e accesso online. Tutti i soggetti firmatari del Protocollo gestiscono uno o più  sportelli che offrono servizi, a cui i cittadini si rivolgono in base alle necessità. La novità sta nell’aver realizzato una reciproca conoscenza tra gli sportelli, in modo che ciascuno di essi possa aiutare il cittadino ad orientarsi e trovare la risposta ai propri bisogni senza dover andare per tentativi. Dopo la formazione degli operatori, il cui inizio è previsto per la prossima primavera, tutti gli sportelli saranno in grado di dare informazioni sui servizi offerti dagli altri soggetti aderenti alla rete. Tutto questo bagaglio di conoscenza è stato raccolto in una banca dati che è stata chiamata «Qui Welfare Desio» e che in primavera diventerà online e sarà messa a disposizione anche dei i cittadini. La Rete è modulabile ed è aperta all’adesione di altri sportelli e servizi che dovessero esprimere interesse.

Welfare diffuso. «In un periodo di forte contrazione della spesa pubblica dedicata al Welfare – dichiarano Cgil Monza e Brianza e Cisl Monza Brianza Lecco - in alcuni territori si sviluppano risposte creative e innovative, nell'ottica di un welfare diffuso e della costruzione di reti tra i diversi soggetti che su questo tema operano da sempre. Come organizzazioni sindacali siamo sempre stati promotori di iniziative di questo tipo, crediamo fortemente nelle reti che vedono soggetti di natura diversa collaborare a pari dignità per il benessere dei lavoratori e dei cittadini. Qui Welfare Desio rispecchia questi valori, per questo motivo abbiamo partecipato con le nostre risorse e i nostri servizi in ambito di progettazione e creazione della rete, con la speranza che questa possa allargarsi all'intero ambito sovracomunale».

Il Protocollo «Qui Welfare Desio» è stato firmato dal Comune di Desio, dall’«ASST Monza» (Servizio Sociale Ospedaliero – Ospedale S. Gerardo di Monza e Ospedale di Desio; SUW Sportello Unico Welfare Ambito Territoriale di Desio; Consultorio Familiare), dall’«ATS Monza Brianza», dall’«ACLI» - Circolo di Desio, dall’«AUSER» Desio, dalla Caritas- Centro di Ascolto Basilica di Desio, dal «CE.S.I.S. - Centro Servizi Immigrati Stranieri» dell’«Ambito di Desio», dal Consultorio «Ce.A.F.» Desio - Fondazione «E. Stein Onlus», dalla «CDLT CGIL» Monza, dalla Croce Rossa Italiana - Area 2 (Supporto e inclusione sociale) – Comitato di Desio, dalla «FNA - Patronato EPAS», dal «SAF» - Sportello di Assistenza Familiare – «Codebri», dal «Volgi» - Sportello di Volontaria Giurisdizione Desio e dall’«UST - CISL» Monza Brianza Lecco.