Takahashia japonica, sotto osservazione la cocciniglia dai filamenti cotonosi
Pubblicato il 14 maggio 2025 • Ambiente , Territorio
Prosegue il monitoraggio della Takahashia japonica, l’insetto che sta infestando alcuni alberi del territorio. Sono diverse le segnalazioni pervenute di recente in Comune da parte di cittadini per la presenza della più nota cocciniglia asiatica che colpisce diverse specie arboree ed arbustive.
LE AREE INTERESSATE. Tra le aree più colpite sono state segnalate tutte le aree verdi in ambiente urbano, nello specifico parcheggi e filari alberati su strada, dove la diffusione risulta maggiormente presente. In queste zone le specie principalmente colpite sono alberi decidui ornamentali, tra cui aceri (Acer pseudoplatanus), albizia (Albizia julibrissin), carpino bianco (Carpinus betulus), gelso nero e bianco (Morus nigra e M. alba), liquidambar (Liquidambar styraciflua) e olmi (Ulmus sp.).
COME SI RICONOSCE. La Takahashia japonica è facilmente riconoscibile grazie ai caratteristici ovisacchi bianchi, cotonosi e a forma di anello che possono raggiungere i 7 cm di lunghezza. Questi ovisacchi sono composti da sostanze cerose, contengono migliaia di uova di colore aranciato e sono generalmente attaccati, a diverse altezze, ai rami delle piante ospiti o in prossimità dei tagli di potatura.
CHE COSA FA IL COMUNE. Gli uffici stanno seguendo la situazione, monitorando il territorio e sono costantemente aggiornati sulla scoperta di eventuali rimedi efficaci e certificati.
Per tranquillizzare e informare i cittadini sulla reale situazione a oggi, sono stati consultati diversi tecnici per un’attività di supporto tecnico specialistico agli uffici. Richiamando le indicazioni del Servizio Fitosanitario di Regione Lombardia, i professionisti ricordano:
• La Takahashia japonica, non determina allo stato attuale particolari danni alle piante colpite. Tuttavia, in alcune situazioni in cui le popolazioni della cocciniglia sono particolarmente elevate possono verificarsi disseccamenti rameali;
• Ad oggi il controllo della propagazione di questo insetto risulta essere difficile, in quanto è presente sul territorio da pochi anni e di conseguenza gli studi effettuati su di esso sono limitati; vi è una mancanza di insetticidi specifici e sono inoltre presenti dei limiti di utilizzo di questi ultimi in ambito urbano;
• La lotta deve essere effettuata contro le forme giovanili, ovvero le forme vulnerabili dell’insetto. Interventi insetticidi sugli ovisacchi non avrebbero alcun effetto.
Ne emerge che allo stato attuale non esistono dei metodi sicuri e certificati per debellare tale insetto. I casi pilota, sperimentati in alcuni comuni ad oggi non hanno ancora avuto un riconoscimento sulla reale azione risolutiva dell’agente patogeno.
RASSICURAZIONI PER I CITTADINI. Si rassicurano i cittadini che, per quanto si è appreso ad oggi:
• la Takahashia japonica non arreca danni a persone o animali e non comporta la morte dell’esemplare colpito;
• è corretto che vengano segnalati tutti i nuovi focolai, ma senza allarmismi;
• il Comune si riserva la possibilità di effettuare un intervento straordinario di potature puntuali e rigenerative nel periodo invernale.
Regione Lombardia ha inoltre pubblicato un'utile scheda tecnica, nella quale sono riportate anche le indicazioni per i privati su come trattare l'infestazione.