Cos'è
Sono passati 30 anni, ma Falcone e Borsellino non hanno finitodi raccontarci tutta la storia. Ancora non sappiamo chi ha posato i fiori e chi ha posato lebombe.
Siamo tutti teste di minchia, noi che pensiamo che lamafia si sconfigga con la legge e la consapevolezza? Le mafie sono scomparse dai radar del dibattito pubblico edella politica: non se ne parla più, eppure le procure, i tribunali,le strade e gli affari ci raccontano una realtà diversa. I nomi e cognomi dei mafiosi sono sempre gli stessi (e noili nominiamo sul palco), sono individui goffi e imbarazzantinelle loro storie e nei dialoghi intercettati (che noiriportiamo parola per parola, cosa c’è di più bello?). Sirivendono come autorevoli boss, ma sono sempre solo lorole uniche vere teste di minchia. Ridere di mafia è un anti-racket culturale. Giulio Cavalli,recuperando i canoni dei giullari del ‘500, percorre la storiadelle mafie e ricorda l’opera di Falcone e Borsellino, sgretolandoil presunto onore di presunti boss mafiosi.
Poiché praticare la memoria è un dovere, ridere e ricordare suipalchi è il modo migliore per additare le mafie e provare asconfiggerle (e costringere chi deve a farlo). Se la parola funziona, significa che tutti hanno in tasca l’armabianca con cui prendere parte alla battaglia.
DURATA 80 MIN
GENERE: MONOLOGO COMICO
Lo spettacolo è disponibile anche con accompagnamento musicale
A chi è rivolto
A tutti.
Date e orari
18 ott
18
ott
Costo
Gratuito, prenotazioni a questa pagina
Luogo
Punti di contatto
Ultimo aggiornamento: 13 ottobre 2025, 11:37